La rigenerazione ossea dentale a Negrar è una procedura essenziale per i pazienti che desiderano una riabilitazione implantare ma presentano una ridotta quantità di osso. La perdita ossea, dovuta principalmente a edentulia (assenza di denti) prolungata o all’effetto distruttivo della parodontite, rende impossibile il posizionamento degli impianti dentali senza prima aumentare il volume osseo. Per affrontare questa sfida, presso lo Studio D’Aloja a Negrar, offriamo tecniche avanzate di rigenerazione ossea, mirate a ripristinare l’altezza e lo spessore dell’osso mandibolare e mascellare per garantire il corretto posizionamento degli impianti.
Quando l’osso residuo è insufficiente in termini di altezza e larghezza, come nel caso delle *atrofie ossee* (una riduzione del volume dell’osso alveolare), è necessaria la rigenerazione ossea per consentire una stabilità duratura e sicura degli impianti. Questa procedura rappresenta una delle sfide più complesse per il chirurgo orale, poiché richiede tecniche di innesto e rigenerazione mirate a fornire un supporto adeguato per la futura protesi fissa.
Per incrementare il volume osseo, esistono diverse metodologie chirurgiche che permettono al chirurgo di ricostruire e migliorare il tessuto osseo, rendendo possibile il posizionamento dell’impianto in modo stabile e sicuro:
1. Innesto osseo autologo – Si tratta dell’utilizzo di osso prelevato da un’altra parte del corpo del paziente (ad esempio dalla mandibola o dall’anca) per aumentare il volume osseo nella zona da trattare. Questo metodo è particolarmente indicato per casi di atrofia ossea grave.
2. Innesti sintetici o biomateriali – Questi materiali vengono utilizzati in alternativa all’osso autologo, stimolando la rigenerazione ossea e permettendo la crescita naturale dell’osso attorno all’innesto. Sono sicuri, biocompatibili e offrono un’ottima resistenza.
3. Tecnica del rialzo del seno mascellare (sinus lift) – Ideale per aumentare il volume osseo nella parte superiore dell’arcata, questa procedura prevede l’innesto di osso nella zona del seno mascellare, in modo da creare un’area adeguata per l’inserimento degli impianti dentali.
4. Tecnica di rigenerazione ossea guidata (GBR) – Questa tecnica prevede l’utilizzo di membrane per isolare l’area dell’innesto, promuovendo la crescita ossea e prevenendo l’invasione dei tessuti molli.
La rigenerazione ossea dentale consente di recuperare la struttura ossea necessaria per l’inserimento degli impianti, migliorando la funzionalità masticatoria e l’estetica del sorriso. Una buona qualità e quantità di osso non solo assicura una stabilità ottimale degli impianti, ma consente anche di ottenere risultati estetici predicibili e duraturi, riducendo il rischio di fallimento implantare.
Questa procedura è consigliata in tutti i casi in cui il volume osseo non sia sufficiente per supportare un impianto dentale. Le cause principali della perdita ossea includono:
– Edentulia prolungata, che porta a un progressivo riassorbimento dell’osso alveolare.
– Parodontite avanzata, che provoca la distruzione del tessuto osseo.
– Traumi dentali o chirurgici che riducono la qualità e la quantità dell’osso residuo.
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L’obiettivo della rigenerazione ossea guidata (GBR, Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) è quello di promuovere la formazione di nuovo osso per ricostruire una cresta alveolare atrofica prima o in concomitanza dell’inserimento implantare, attraverso l’utilizzo di materiali riempitivi e di membrane di diversa natura.
L’osso autologo, cioè l’osso proprio del paziente, è senz’altro il materiale migliore per l’aumento osseo prelevato da siti intraorali come il mento o l’angolo mandibolare. Altri materiali sostitutivi di derivazione sintetica si sono dimostrati invece molto poco efficaci a questo scopo, contrariamente a quanto viene asserito da alcuni. La letteratura scientifica è molto chiara in proposito e non lascia spazi a interpretazioni di parte.
L’unico tessuto osseo che presenta gli stessi requisiti dell’osso autologo (quello proprio del paziente) è l’osso di banca, cioè osso proveniente da donatore umano e in particolare quello definito Fresh frozen bone (FFB).
Su questo argomento il titolare del nostro studio, assieme ai suoi collaboratori, ha portato avanti e realizzato i primi studi in Italia ed Europa, ha pubblicato i primi lavori scientifici, ha scritto il primo libro sull’argomento, partecipa e tiene costantemente corsi e conferenze in Italia.
L’innesto osseo a blocco è una tecnica di rigenerazione ossea usata in casi di gravi atrofie, quando altre tecniche sono inefficaci. Può coinvolgere l’osso autologo, prelevato dal paziente intraorale o extraorale, o l’osso omologo dalla banca dei tessuti. In situazioni di innesti molto estesi, possono essere usati siti extraorali come l’anca o la teca cranica. L’osso viene prelevato in forma di blocchetti e fissato con viti di titanio.
L’incremento orizzontale delle creste edentule atrofiche è oggi possibile con la tecnica“Split Crest”. La realizzazione della tecnica split crest (espansione crestale), previa osteotomia (taglio dell’osso), consente di aumentare lo spessore di creste edentule contestualmente all’inserimento di impianti. Si otterrà così, un’elevata percentuale di successi (98%), che consentirà una riabilitazione implantoprotesica soddisfacente.
Il seno mascellare è una fisiologica cavità aerea che si estende nella zona posteriore del mascella superiore (maxilla). Spesso dopo la perdita di denti in questa zona anatomica della mascella, si ha come conseguenza una riduzione in altezza dello spessore d’osso.
Esistono due tecniche differenti per incrementare l’osso in altezza in questa sede:
Questa tecnica chirurgica viene eseguita per ottenere un aumento volumetrico in altezza di pochi millimetri (4-5 mm), in un sito con spessore osseo insufficiente in altezza (5-6 mm).
Radiografia endorale – Radiografia endorale che mette in evidenza uno spessore osseo non sufficiente per poter posizionare un impianto di almeno 10 mm
Disegno schematico della tecnica di mini rialzo del seno mascellare
Il grande rialzo del seno mascellare è eseguito quando c’è poco osso verticale nelle zone posteriori della mascella per posizionare impianti. In questa procedura, l’accesso intraorale rivela il pavimento del seno, e la membrana viene sollevata con cura. Lo spazio creato viene riempito con osso autologo o artificiale. Se c’è abbastanza osso basale residuo (circa 4-5mm), gli impianti possono essere inseriti contemporaneamente, altrimenti si rigenera l’osso e si attende 6-8 mesi per l’inserimento degli impianti.
Ragione sociale: Studio Medico D’Aloja S.R.L.
Partita IVA: 03472660236
Sede legale: Via Torino 30/b, 37024 Arbizzano di Negrar (VR)
Dir. San. Dr. D’Aloja Ernesto iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di VERONA n. 3966 e all’Albo Provinciale degli Odontoiatri di VERONA n. 192.
Aut. San. Prot. n. 12972 del 02/05/2022.
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