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RICOSTRUZIONE OSSEA
PRE-IMPIANTO

Ripristina il tuo sorriso grazie alla rigenerazione ossea dentale

La riabilitazione implanto-protesica fissa rappresenta una delle sfide più difficili per il chirurgo orale quando deficit di altezza e/o spessore dell’osso complicano le convenzionali procedure di posizionamento implantare.

In condizioni ideali, con un buono spessore e una buona altezza e qualità ossea, il successo funzionale ed estetico dell’implantoprotesi è favorevolmente predicibile.

Per rendere possibile il posizionamento implantare è necessario avere una quantità e una qualità di osso sufficiente al posizionamento stesso.

L’osso residuo può risultare talmente ridotto in termini di altezza e larghezza che le sue dimensioni non sono più sufficienti per posizionare gli impianti.

Le riduzioni di volume dei processi alveolari sono definite “Atrofie ossee”. Queste atrofie ossee sono causate per lo più dalla perdita di denti (edentulia ) e/o dall’effetto distruttivo della parodontite (piorrea).

In questi casi, per poter posizionare gli impianti, occorre aumentare il volume dell’osso residuo.

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LA RIGENERAZIONE
OSSEA GUIDATA (GBR)

L’obiettivo della rigenerazione ossea guidata (GBR, Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) è quello di promuovere la formazione di nuovo osso per ricostruire una cresta alveolare atrofica prima o in concomitanza dell’inserimento implantare, attraverso l’utilizzo di materiali riempitivi e di membrane di diversa natura.

L’osso autologo, cioè l’osso proprio del paziente, è senz’altro il materiale migliore per l’aumento osseo prelevato da siti intraorali come il mento o l’angolo mandibolare. Altri materiali sostitutivi di derivazione sintetica si sono dimostrati invece molto poco efficaci a questo scopo, contrariamente a quanto viene asserito da alcuni. La letteratura scientifica è molto chiara in proposito e non lascia spazi a interpretazioni di parte.

L’unico tessuto osseo che presenta gli stessi requisiti dell’osso autologo (quello proprio del paziente) è l’osso di banca, cioè osso proveniente da donatore umano e in particolare quello definito Fresh frozen bone (FFB).

Su questo argomento il titolare del nostro studio, assieme ai suoi collaboratori, ha portato avanti e realizzato i primi studi in Italia ed Europa, ha pubblicato i primi lavori scientifici, ha scritto il primo libro sull’argomento, partecipa e tiene costantemente corsi e conferenze in Italia.

QUALI TIPI DI
RIABILITAZIONI
ESISTONO?

L’innesto osseo a blocco è una tecnica di rigenerazione ossea usata in casi di gravi atrofie, quando altre tecniche sono inefficaci. Può coinvolgere l’osso autologo, prelevato dal paziente intraorale o extraorale, o l’osso omologo dalla banca dei tessuti. In situazioni di innesti molto estesi, possono essere usati siti extraorali come l’anca o la teca cranica. L’osso viene prelevato in forma di blocchetti e fissato con viti di titanio.

L’incremento orizzontale delle creste edentule atrofiche è oggi possibile con la tecnica“Split Crest”. La realizzazione della tecnica split crest (espansione crestale), previa osteotomia (taglio dell’osso), consente di aumentare lo spessore di creste edentule contestualmente all’inserimento di impianti. Si otterrà così, un’elevata percentuale di successi (98%), che consentirà una riabilitazione implantoprotesica soddisfacente.

Il seno mascellare è una fisiologica cavità aerea che si estende nella zona posteriore del mascella superiore (maxilla). Spesso dopo la perdita di denti in questa zona anatomica della mascella, si ha come conseguenza una riduzione in altezza dello spessore d’osso.

Esistono due tecniche differenti per incrementare l’osso in altezza in questa sede:

  • Mini rialzo del seno mascellare (Elevazione interna)
  • Grande rialzo del seno mascellare (Elevazione esterna)

Questa tecnica chirurgica viene eseguita per ottenere un aumento volumetrico in altezza di pochi millimetri (4-5 mm), in un sito con spessore osseo insufficiente in altezza (5-6 mm).

Radiografia endorale – Radiografia endorale che mette in evidenza uno spessore osseo non sufficiente per poter posizionare un impianto di almeno 10 mm

Disegno schematico della tecnica di mini rialzo del seno mascellare

  1. Prima fase della perforazione ossea
  2. Allargamento della perforazione ossea
  3. Innesto osseo
  4. Posizionamento dell’impianto sull’innesto effettuato

Il grande rialzo del seno mascellare è eseguito quando c’è poco osso verticale nelle zone posteriori della mascella per posizionare impianti. In questa procedura, l’accesso intraorale rivela il pavimento del seno, e la membrana viene sollevata con cura. Lo spazio creato viene riempito con osso autologo o artificiale. Se c’è abbastanza osso basale residuo (circa 4-5mm), gli impianti possono essere inseriti contemporaneamente, altrimenti si rigenera l’osso e si attende 6-8 mesi per l’inserimento degli impianti.